I miracoli di Gesù

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Gesù guarisce molti malati a Betabara (526.1)

Là sono una ventina di piccole tende stese su paletti, o da tronco a tronco, e sotto di esse è il triste, piccolo popolo di malati che attendono, e che appena comprendono chi è che viene gridano il solito grido: "Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di noi."
Gesù non li vuole tenere molto in attesa e affacciandosi, anzi: curvandosi da tenda a tenda, perchè la sua alta statura non gli permette di entrarvi stando ritto, mette in ognuna il suo volto e il suo sorriso che è già una grazia. Il sole alle sue spalle getta la sua ombra sui giacigli e sui volti emaciati o sulle membra inerti. Non dice che una breve frase: "Pace a voi che credete" e poi passa alla tenda vicina.
E lo segue un grido. Un grido ripetuto come è ripetuta la sua frase, un grido che si ripete nella tenda appena lasciata come fosse l'eco di quello uscito dalla tenda che viene prima: "Io sono guarito. Osanna al Figlio di Davide!" E il piccolo popolo di malati, prima steso sotto le tende oscure, esce e si riforma dietro i passi del Maestro, un piccolo popolo tutto festoso che getta i bastoni e le stampelle, che si avvolge nelle coperte della barellina abbandonata, che si leva le bende ormai inutili, e che soprattutto tripudia nella gioia della guarigione.
Sono tutti guariti ormai. E Gesù si volge col suo sorriso più dolce a dire: "Il Signore ha premiato la vostra fede. Benediciamo insieme la sua bontà"...